Gli URI (Uniform Resource Identifiers, [BL94a]) sono
le stringhe utilizzate dal World-Wide Web per identificare gli
indirizzi degli oggetti (e cioè documenti, immagini, liste, ecc.)
presenti sulla Rete in un modo adatto a essere recuperato da un
client. In particolare, allo stato dell'arte, il WWW utilizza una
classe particolare di URI, le URL (Uniform Resource
Locators, [BLMM94]) che mappano più strettamente la URI di
un oggetto al modo di accesso a un particolare server usando un
protocollo di Rete esistente. La ricerca su un'altra classe molto
potente di URI, le URN [SM94], che avrebbero dovuto permettere
l'indirizzamento di un documento identificato da un nome univoco sulla
Rete, aggirando quindi ogni problema di duplicazione e di consistenza
tra le versioni, è invece ancora embrionale.
Per ogni protocollo di Rete che abbia qualche concetto di ``oggetto'' si può formare un indirizzo utilizzando i parametri necessari al recupero dello stesso: racchiusi in una stringa che porti all'inizio il nome del protocollo questi dati formano una URL. Una URL è generalmente divisa in tre parti: la prima, chiamata schema, indica il tipo di protocollo da utilizzare per la connessione e guida alla decodifica della restante stringa; la seconda indica il server a cui effettuare la richiesta, ed è quindi un indirizzo di rete, in forma numerica o simbolica; la terza specifica percorso e nome dell'oggetto da recuperare. Ad esempio, ci sono schemi per il protocollo HTTP, per quello Gopher e quello FTP, così come schemi leggermente diversi dalla norma che permettono il collegamento a un newsgroup o che consentono di spedire posta a un particolare indirizzo. Altri schemi possono essere facilmente aggiunti all'apparire di nuovi protocolli.
Le URL sono centrali nell'architettura del World-Wide Web, in quanto il fatto che sia facile indirizzare direttamente un oggetto ovunque su Internet è essenziale per la scalabilità del sistema, e affinché lo spazio delle informazioni sia indipendente dalla topologia di rete e da particolari server.