Sono piccole cose, sono simboliche, ma voi sapete, come vi ho detto a proposito della maschera e dell’albero, che le comunità vivono di passioni, di simboli, anche di riti, che sono radicati nella nostra storia e che sono parte della nostra identità, quell’identità che questa città ha sempre avuto e che ha presentato agli altri, aprendosi al confronto, arricchendosi dell’intelligenza e del contributo di tanti, una città che è stata importante proprio perché ha saputo essere un punto di riferimento per chi viveva lontano, per chi ci guardava con rispetto, per chi diceva: vorrei anch’io poter vivere a Bologna, perché lì si sta bene. Questa deve tornare ad essere Bologna: una città affettuosa, accogliente, rispettosa, gentile.
Chiudiamo qui. È stato bellissimo.
Alcune delle reazioni della destra cittadina dopo i risultati:
L’amministrazione Guazzaloca non ha fatto grandi cambiamenti: si [è] limitata a tenere la città nella situazione di stasi.
Guazzaloca ha tenuto in caldo la città, aspettando che la sinistra avesse un nuovo candidato in grado di vincere.
Massimiliano Mazzanti, AN
Se smetti di parlare e di farti sentire c’è un oscuramento rispetto all’elettorato: dal 2002 il sindaco non fa più conferenze stampa e non fa incontri pubblici.
Niccolò Rocco di Torrepadula, La Tua Bologna
Guazzaloca ha perso perché, se è vero che per vincere si deve aggiungere la civicità alla politica, è anche vero che la civicità senza la politica è sterile. Ho massima stima di Guazzaloca, ma chi l’ha circondato non ha capito che la civicità in sé è un valore aggiunto, da sola non basta.
Daniele Carella, Forza Italia
Forse è mancata la capacità di capire l’anima della città. Ha pesato l’inesperienza sulle battaglie ideali.
Giovanni Salizzoni, ex-vicesindaco
Guazzaloca è stato un buon sindaco ma si è attorniato di personaggi di basso profilo che lo hanno allontanato dalla gente chiudendolo in una gabbia di vetro, sembrava irrangiungibile. Per vincere a Bologna occorreva stare tra la gente, dialogare anche con chi ti può criticare e cercare di convincerla che la tua proposta è la migliore.
Alberto Vecchi (AN), ex-presidente del Quartiere Saragozza
Erano tutte cose che potevamo dire noi senza dover fare due mesi di campagna elettorale…
Il TGR ha passato stasera le immagini di quei giorni del giugno 1999: l’arrivo di Guazzaloca a palazzo, il passaggio di consegne, le prime interviste. Purtroppo l’archivio è impietoso e sembra mostrare filmati di vent’anni fa tanto è cambiato fisicamente “il macellaio” in questi cinque anni di mandato, soprattutto a causa di problemi di salute molto seri. Sconfitto il tumore, ora è il cuore a fare un po’ le bizze e qualche mese fa l’allora sindaco ha passato alcuni giorni in ospedale a causa di una lieve ischemia cardiaca.
Allora diciamola questa cosa che abbiamo accuratamente evitato di citare in campagna elettorale: l’uomo Giorgio Guazzaloca non era in condizione di impegnarsi per altri cinque anni di mandato con questa storia clinica alle spalle, e non è nemmeno detto che il progressivo chiudersi in sé stessa dell’amministrazione comunale non fosse dovuto al decadere della capacità del sindaco di impegnarsi in prima persona.
Eppure, mentre da destra arrivavano le bordate sul “cremonese” o addirittura sui mandanti morali di certi omicidi, su questa questione, rilevante ma personale, non si è fatta campagna. Onore al merito.
Dopo i giorni delle feste (meno una, saremo tutti in piazza domani sera) arrivano i dati definitivi nelle loro molte sfaccettature ed ecco che i dettagli completano il quadro e rafforzano il disegno generale. La vittoria è stata totale. Non solo Cofferati è stato eletto al primo turno con il 55,9% dei voti, una percentuale insperata all’apertura delle urne, ma Beatrice Draghetti ha ottenuto il 63,6% alla Provincia e tutti i nove quartieri di Bologna sono stati conquistati dal centro-sinistra (con o senza Rifondazione), compresi quelli passati al centro-destra negli ultimi anni: Porto, Saragozza e S. Stefano.
Ma è da altri dati che si delinea una sconfitta non solo di Guazzaloca, ma di cinque anni di guazzalochismo.
Continua…Si va in piazza.
Aggiornamento finale: sul palco improvvisato, erano le 23,40, Cofferati e Draghetti e la campagna elettorale è davvero e felicemente conclusa.
Forse è una nuova forma di tortura… Si potrebbe anche citare il vecchio uomo politico nazionale che diceva che a pensar male si fa peccato, però a volte…
In ogni caso, a quasi 24 ore dalla chiusura delle urne il “meglio” che abbiamo in mano è la prima proiezione Nexus che accredita Sergio Cofferati al 54,1%, e il sindaco uscente Giorgio Guazzaloca al 40,7%.
Aggiornamento, 19:43 Seconda proiezione: Cofferati 55,9% e Guazzaloca 40,1% sul 15% del campione.
Aggiornamento, 20:25 Terza proiezione: 55.9% contro 40,6% sul 21% del campione. Gli aggiornamenti sono lentissimi.
Al centro-sinistra il 59.32% del voto delle europee a Bologna. Dati finali, ma non si può essere sicuri di quanti di questi voti vadano automaticamente sul voto del Consiglio comunale e soprattutto del sindaco.
Una cifra, due cifre, tre cifre… Davvero è buona la prima?! Si parla del 52% minimo.
Un’interessante commento preso dal Guardian riguardo la sconfitta alle elezioni locali del New Labour di Tony Blair, che può essere prontamente riutilizzata in chiave nostrana:
Voters are not motivated by gratitude: they want to know what you’ll do for them next. Message for Tony Blair: You cannot run on your record over the last two terms; you have to run on your manifesto for the next.
Non credo che a questo punto ci siano dubbi sul mio voto per Cofferati, però spendo qualche parola per il mosaico di voti e di lista e di preferenze che esprimerò domani pomeriggio sulle ben quattro schede che mi verranno presentate.
Sono iscritto ai DS ma aldilà dell’appartenenza di partito credo che all’interno della sinistra sia importante un partito largo e di massa che sappia prendersi carico del governo della città (o del paese). La mia preferenza è per Matilde Madrid che spero in consiglio si possa occupare di musica, cultura e politiche “creative”.
Voterò DS anche alle Provinciali, per sostenere la candidatura di Beatrice Draghetti. Per le europee voterò Uniti nell’Ulivo, con preferenze per Zani, Dolfini e Gruber Dietlinde detta Lilli.
Al Consiglio del Quartiere Saragozza per fortuna c’è la lista unitaria, la preferenza è per Gaia Lambertini.
In bocca al lupo, Bologna!
Tutti in piazza stasera, c’è la festa di fine campagna. Una festa con la musica, i tavolini e le torte da condividere; una festa con il circo in piazza, per combattere nani, ballerine e mostri assortiti che hanno preso ostaggio la città nei cinque anni passati.
Insieme alla (copiosa) propaganda elettorale mi trovo un volantino ATC: mi racconta, ma che sorpresa, le meraviglie di Teo, il Tram Elettro Ottico che è in realtà un filobus costoso.
Arriva insieme alla propaganda elettorale, ha il tono della propaganda elettorale… sarà mica propaganda elettorale?!
Pare, si dice, si mormora che i sondaggisti siano felici perché le rilevazioni per il voto del sindaco è stabile da mesi, e ciò significa che non ci saranno sorprese nell’urna nonostante le ultime “trovate” della destra nazionale e cittadina.
Sarà, ma ci sono stati molti statistici affogati in fiumi profondi mediamente 30 cm, quindi preferisco tenere il fiato sospeso…
Eccola l’ultima, disperata, carta della destra cittadina che si sta dispiegando nei suoi vari aspetti e di cui la polemica sullo splitting è una delle facce: l’assessore Foschini sostiene che “le categorie di destra e sinistra non valgono a livello cittadino”, perché si tratta di dare delle risposte puramente amministrative.
Di nuovo, i partiti cittadini si rendono conto di non potercela fare e si aggrappano alla figura “apolitica” del sindaco, anche se poi gli assessorati sono stati assegnati con il manuale Cencelli. D’altronde al tempo stesso il capo-manipolo di AN Raisi ammette che “se fossimo solo una coalizione di centrodestra non avremmo nessuna possibilità di vittoria”. Alla faccia dell’ottimismo.
Se ci fosse ancora un dubbio sulla mancanza di vere e proprie idee da parte della giunta uscente, che si propone quindi solo in funzione anti-Guazzaloca anti-Cofferati (che pensavo?), ecco un’intervista radiofonica all’assessore Paolo Foschini (capolista di Forza Italia) che fornisce delle belle chicche.
“Non pensate che sia poco chiaro invitare al voto disgiunto?”
Molto peggio il centro-sinistra perché l’ultimo governo Amato rubò i voti degli eletti con il centro-destra
“Cosa ci dice delle liti interne a Forza Italia che sono sfociate in rissa pubblica?”
Molto peggio quelle tra Zani e Imbeni
eccetera…
“Ma chi è Teo?” era una domanda che circolava nei giorni scorsi di fronte a una campagna pubblicitaria (stavo per scrivere “elettorale”, credo sia un lapsus freudiano…) un po’ misteriosa di ATC che diceva che “Sta arrivando Teo”. Il “mistero” si è rapidamente svelato, essendo “Teo” il nomignolo del tram su gomma “Civis” che la giunta Guazzaloca vorrebbe installare sull’asse est-ovest, ovvero la via Emilia tra S. Lazzaro e Borgo Panigale. Ma il tram, a quel che se ne sa, è solo un progetto e pure controverso, verso cui pendono ricorsi al TAR…
A mia richiesta durante il “microfono aperto” di Radio Città del Capo, Cofferati ha dovuto ammettere che pur essendo molto contrario al progetto (che è invasivo e poco efficiente) e favorevole a stendere su quell’asse la metropolitana che l’attuale giunta, chissà perché, vuol fare nord-sud, bisognerà vedere a che punto è arrivato l’iter burocratico. In generale, tra annunci, bandi e inaugurazioni non si capisce bene a che punto stiano le cose: il meccanismo è del tutto simile alla pratica berlusconiana per i lavori pubblici e non solo.
Zapping fa una buona lista dei siti collegati alla campagna elettorale bolognese. Bontà sua, ha parole gentili per questa piccola iniziativa di supporto (grazie!).
A proposito di impegni: oggi pomeriggio alle 18 alla sezione DS “Magnani” di via Mario Bastia (che è poi la mia sezione) un appuntamento con la candidata Matilde Madrid con accompagnamento musicale.
Alle 17,30 alla porta accanto la riunione del Comitato Cofferati del Quartiere Saragozza, e alle 20,30 Piero Fassino in piazza con Caronna, Zani, Berlinguer e Cofferati.
Il 13 giugno non potrà arrivare abbastanza presto, la stanchezza comincia a pesare e se la sente chi come me fa campagna elettorale per hobby, non immagino quella dei candidati di punta. L’augurio tra gli attivisti è “niente ballottaggio”, ma ha forse più a che fare con una speranza fisiologica che politica!
La campagna elettorale entra nella sua fase decisiva e il fair play sta un po’ cedendo ai tradizionali lunghi coltelli. Questo soprattutto a causa di un evidente sfaldamento della destra cittadina che non riesce ad andare oltre il proprio elettorato di riferimento, e anzi tenta disperatamente di non perderne pezzi estremizzando i messaggi (vedi invito a Kossiga che gentilmente ha fatto il suo show) o aggrappandosi a Guazzaloca chiedendogli di ripetere il miracolo del 1999.
Se la manifestazione in Piazza di Sergio Cofferati di venerdì scorso (4000 secondo la questura e quindi…) ha dato la misura del consenso trasversale del candidato del centro-sinistra presso le varie famiglie politiche (in piazza c’erano bandiere di Rifondazione, della Margherita, dei DS, eccetera, per tacere delle molte associazioni), la serata elettorale del sindaco uscente si è svolta al PalaDozza e si è risolta in una convention senza contraddittorio non dissimile da quella del Cav. Berlusconi ad Assago, con un’audience stimata sulle 2000 persone tra cui molta claque.
Continua…Torno or ora dall’Arena Puccini (alias Dopo Lavoro Ferroviario) dove un po’ di pioggerellina non è riuscita a disturbare l’ultima serata di bolognaladotta con un’impressionante carrellata di ospiti, presentati e sostenuti da Claudio Bisio.
Anche Cofferati è salito sul palco per rispondere a una serie di domande semiserie (preparate da Gino & Michele) che hanno riservato qualche sorpresa: infatti se il suo mezzo di trasporto preferito è la bicicletta, risposta che può apparire “politica”, alla domanda su quale macchina vorrebbe avere l’occasione di provare ha candidamente risposto che la patente non l’ha mai avuta. Ma allora le piste ciclabili le farà davvero!