Sul sito dell’opposizione milanese un articolo lusinghiero sul sito di Sergio Cofferati e sull’uso (finora) di Internet nella campagna elettorale.
Bologna ha da oggi un nuovo Arcivescovo al posto del controverso cardinal Biffi; anche se ho il presentimento che finiremo col rimpiangere pure Biffi, ma questa è un’altra storia…
Comunque anche Mons. Caffarra (così come il suo predecessore) non è bolognese ma bensì parmigiano della “bassa” di Busseto, e il suo precedente incarico pastorale, l’unico per un prelato che fino a quel momento aveva fatto vita accademica, è stato a Ferrara. Non sembra che questo abbia fermato il centrodestra cittadino, sindaco Guazzaloca in testa, a festeggiare entusiasti l’arrivo del successore di Petronio, mentre la “bolognesità” sembrava essere una caratteristica importante per un candidato sindaco.
Il Presidente della Camera Casini ha detto che “Bologna è una città accogliente” e il nuovo Arcivescovo (in città da sole ventiquattr’ore) è già da considerarsi bolognese a tutti gli effetti. Benissimo. E Cofferati?
A cena con una coppia di amici (giovani e con un bimbo piccolo), scopro che c’è campagna da fare anche in settori e classi sociali che pensavo fossero già “acquisiti” al voto per Cofferati.
Lui sostiene che grazie a Guazzaloca “si sta meglio ora che quattro anni fa” in particolare riguardo alla mobilità , mentre a me sembra che si debba prestare più attenzione ai ricorrenti allarmi delle agenzie ambientali sulla situazione dell’inquinamento in centro città. Riconosce la dimensione nazionale di Cofferati, ma pensa che Bologna, piccola patria, debba guardare a sé stessa e non cambiare per aprirsi al mondo. Per lei l’opposizione è più radicale, sul profilo dell’ex-sindacalista che è “troppo radicale”, “inesperto nell’amministrazione”.
Mi aspettano lunghe ore di discussione.
Oggi Cofferati ha incontrato in un cinema-teatro (il Fossolo, non distante da dove abitavo precedentemente) gli studenti del Liceo Fermi. Una simpatica iniziativa che è uscita dagli schemi soliti quando il preside ha vietato la presenza in sala a stampa ed esterni per motivi non ben precisati.
A margine, gli studenti avevano invitato anche il sindaco Guazzaloca che ha declinato l’invito perché “privilegia il lavoro nel suo ufficio piuttosto che i dibattiti”.
Mentre rimbalzano sondaggi vari che danno Cofferati in vantaggio su Guazzaloca di “qualche punto percentuale” (c’è chi dice 6, c’è chi dice 8, eccetera) la Casa delle Libertà cittadina ne sbandiera uno che indica il sindaco uscente in netto vantaggio e ben oltre il 50% delle preferenze. Problema: nessuno ha veramente visto questo sondaggio, nessuno l’ha commissionato, non si conosce la società demoscopica…
Il “sondaggio fantasma”, probabilmente inesistente o effettuato al PalaEur durante il decennale di Forza Italia, sta ritornando come un boomerang sulla testa dei proconsoli locali che sostengono di averne sentito parlare ma di non conoscerlo in prima persona. Da sondaggio fantasma a sondaggio orfano nel giro di poche ore.
Guazzaloca, com’è tradizione, non dice nulla.
Cofferati dice qualcosa di sinistra in un’intervista a l’Unitą.
Berlusconi spinge verso un uomo solo al comando? Tu devi spingere verso un lavoro di gruppo. Questo vuol dire dotarsi anche di mezzi elementari: il giornale di quartiere, la radio cittadina, la televisione locale, internet.
Sto cercando di arrivare a tutti i bolognesi, uno per uno. Lo sa cosa succede? Che la gente mi tocca per capire se sono quello vero, quello che hanno visto alla televisione. La televisione falsifica tutto, ormai provoca diffidenza. E’ il regno della falsificazione e della menzogna ormai.
I sondaggi valgono quel che valgono, soprattutto a questa distanza (non conosciuta!) dal voto, ma il primo apparso è benaugurante: +8% su Guazzaloca. Se il buongiorno si vede dal mattino…